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Una battaglia dopo l’altra di PT Anderson

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Ci sono film che non si limitano a raccontare una storia, ma che cambiano il modo stesso in cui pensiamo al cinema. One Battle After Another , l’ultimo lavoro di Paul Thomas Anderson, è uno di questi. Non è soltanto un adattamento di Vineland di Thomas Pynchon, non è soltanto un grande film con un cast stellare: è un’esperienza che ti trascina dentro, che ti lascia senza fiato e che continua a risuonare molto tempo dopo l’uscita dalla sala. L’incontro inevitabile tra Anderson e Pynchon Che Anderson prima o poi tornasse a confrontarsi con Pynchon sembrava scritto nel destino. Lo aveva già fatto con Vizio di forma , affrontando il romanzo più allucinato e disorientante dell’autore americano e trasformandolo in un noir psichedelico, dove la paranoia e l’ironia convivevano con la malinconia. Lì Anderson aveva mostrato di avere la sensibilità giusta per il mondo pynchoniano: la capacità di leggere dietro l’assurdo una ferita intima, dietro la complessità una musica segreta. Con One Batt...

Lettura antropologica di Angel Heart

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Una lettura antropologica di Angel Heart di Alan Parker Il film di Alan Parker del 1987, con Mickey Rourke nei panni dell’investigatore privato Harry Angel e Robert De Niro in quello enigmatico di Louis Cyphre, è stato spesso letto come un noir contaminato dall’horror e dall’esoterismo. Un approccio antropologico, però, permette di coglierne i livelli più profondi, in cui si intrecciano riti, miti e simboli di culture differenti. Harry Angel non è solo un detective che indaga sul passato di un cantante misteriosamente scomparso, ma diventa un viandante che attraversa spazi e comunità, dall’America urbana e grigia degli anni ’50 alle atmosfere torride di New Orleans. La sua ricerca assume i tratti di un rito di passaggio: più si avvicina alla verità, più perde la sua identità, fino alla rivelazione finale in cui il cercatore si scopre egli stesso oggetto della caccia. In termini antropologici, Angel incarna la figura del trickster che crede di muoversi liberamente, ma rimane imprig...

Presentazione personale e biografia di Dario Greco

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Presentazione personale e biografia di Dario Greco Ciao, sono Dario Greco e dal 2012 lavoro come blogger, web writer e UX writer, accompagnando aziende e professionisti nel loro percorso di comunicazione digitale. La mia missione è trasformare contenuti complessi in messaggi chiari, precisi e persuasivi, che parlino direttamente alle persone giuste e migliorino l’esperienza online. Credo fermamente che la scrittura per il web debba unire creatività e rigore, offrendo non solo un testo corretto e piacevole da leggere, ma anche funzionale agli obiettivi di marketing, SEO e usabilità. Per questo motivo dedico particolare cura a ogni fase del processo, dalla ricerca e pianificazione fino alla stesura e ottimizzazione finale. Nel mio lavoro integro competenze trasversali: so adattare il linguaggio al pubblico di riferimento, collaborare con team multidisciplinari e utilizzare dati e strumenti analitici per affinare continuamente la strategia comunicativa. Il mio approccio è orientato ai ris...

5 modi per sapere quanto ChatGPT conosce di te

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  1. Test di personalità (MBTI) Prompt: “In base alle conversazioni che abbiamo avuto, che tipo di personalità MBTI pensi che io abbia?” Risposta: Dalle interazioni che abbiamo avuto, emergono tratti che suggeriscono una combinazione molto nitida di razionalità, strategia e precisione linguistica, unita a una chiara attenzione alla struttura narrativa. Questi elementi, messi insieme, fanno pensare a un profilo INTJ – l’Architetto – oppure, con una piccola riserva sul tuo livello di estroversione verbale (che potrebbe indicare INTJ o ENTJ), comunque sempre in area “NT” (i razionali intuitivi). Caratteristiche osservate: Introversione (I) : Prediligi un'esposizione scritta meditata, con un ritmo riflessivo e una certa inclinazione all’autosufficienza operativa. Non cerchi il confronto per validazione, ma per efficienza. Intuizione (N) : Ti muovi con disinvoltura su piani concettuali astratti e complessi, come quando ti occupi di SEO, criptovalute o strutture articolate di...

Astral Weeks di Van Morrison : genesi di un capolavoro

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Introduzione poetica in vecchio stile C’è un silenzio che vive nei solchi di un vinile dimenticato, un respiro che non senti finché non posi la puntina sul nero lucido e lasci che il tempo si srotoli. Non parlo dei dischi perfetti, quelli incorniciati nei negozi vintage o nelle collezioni maniacali di audiofili con guanti bianchi. Parlo di quelli rovinati, graffiati, con copertine sgualcite e angoli mangiati dall’umidità – dischi che qualcuno ha amato fino a consumarli, poi abbandonato in una soffitta o su uno scaffale di un mercatino, dove aspettano un nuovo custode. Ho trovato uno di questi tesori qualche mese fa, in un negozio dell’usato a pochi passi da casa. Era un’edizione di Astral Weeks di Van Morrison, il 1968 che sembra un sogno febbrile messo in musica. La copertina era strappata sul bordo, il vinile aveva un graffio visibile che attraversava il lato A come una cicatrice. Costava due euro, un prezzo che diceva tutto: non era più un oggetto di valore per qualcuno, ma per me e...

Diario di bordo, data astrale 26 marzo 2025

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Capitano, il viaggio odierno è stato un'avventura ricca di stimoli creativi, riflessioni profonde e qualche salto nell'universo digitale delle meme coin. Primo contatto: “Come funziona la musica” La giornata è iniziata con l’analisi di Come funziona la musica di David Byrne, che ci ha accompagnati in un viaggio nella mente di un artista che vede la musica come un’entità plasmata dagli ambienti fisici e culturali. Abbiamo esplorato l’evoluzione sonora e tecnologica e il ruolo della performance live come momento rituale che collega pubblico e artista. Un’apertura perfetta per entrare nello spirito interdisciplinare della giornata. Secondo contatto: Byrne, l’artista multidisciplinare Il radar culturale ci ha poi portato ad approfondire il lato multidisciplinare di David Byrne, attraversando i decenni della sua carriera. Abbiamo scandagliato la sua discografia solista, soffermandoci su Look into the Eyeball (2001), un album che mescola ritmi latini, melodie orchestrali e test...

Paolo Sorrentino vs Mindfulness: d’amore di morte di noia

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Paolo Sorrentino vs Mindfulness: d’amore di morte e di noia Dopo aver visionato un reel su Facebook dedicato al nuovo film di Paolo Sorrentino, ho scritto di getto questo commento, senza però pubblicarlo nell’immediato. Ho provato invece a riflettere sul concetto di età, esperienza, stato dell’arte e noia. A differenza del regista partenopeo, nel corso della mia vita ho provato con scarso successo a scrivere diversi racconti ispirati a Miller, Celine, Kerouac, Mann, Proust e Kafka con risultati davvero insoddisfacenti. Non conosco benissimo Flaubert, ma ritengo di avere un’infarinatura sulle nozioni che stanno alla base del realismo francese, per merito della mia insegnante di liceo, la professoressa Galasso, che c’ha tenuto davvero tanto a darci un po’ di basi letterarie, durante il biennio. Io ero uno studente svogliato e distratto, ma qualcosa si accese ugualmente, probabilmente per via di un remoto e vago interesse per i sonetti di Shakespeare, letti dopo aver terminato le scuole...