Paolo Sorrentino vs Mindfulness: d’amore di morte di noia
Paolo Sorrentino vs Mindfulness: d’amore di morte e di noia Dopo aver visionato un reel su Facebook dedicato al nuovo film di Paolo Sorrentino, ho scritto di getto questo commento, senza però pubblicarlo nell’immediato. Ho provato invece a riflettere sul concetto di età, esperienza, stato dell’arte e noia. A differenza del regista partenopeo, nel corso della mia vita ho provato con scarso successo a scrivere diversi racconti ispirati a Miller, Celine, Kerouac, Mann, Proust e Kafka con risultati davvero insoddisfacenti. Non conosco benissimo Flaubert, ma ritengo di avere un’infarinatura sulle nozioni che stanno alla base del realismo francese, per merito della mia insegnante di liceo, la professoressa Galasso, che c’ha tenuto davvero tanto a darci un po’ di basi letterarie, durante il biennio. Io ero uno studente svogliato e distratto, ma qualcosa si accese ugualmente, probabilmente per via di un remoto e vago interesse per i sonetti di Shakespeare, letti dopo aver terminato le scuole