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Paolo Sorrentino vs Mindfulness: d’amore di morte di noia

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Paolo Sorrentino vs Mindfulness: d’amore di morte e di noia Dopo aver visionato un reel su Facebook dedicato al nuovo film di Paolo Sorrentino, ho scritto di getto questo commento, senza però pubblicarlo nell’immediato. Ho provato invece a riflettere sul concetto di età, esperienza, stato dell’arte e noia. A differenza del regista partenopeo, nel corso della mia vita ho provato con scarso successo a scrivere diversi racconti ispirati a Miller, Celine, Kerouac, Mann, Proust e Kafka con risultati davvero insoddisfacenti. Non conosco benissimo Flaubert, ma ritengo di avere un’infarinatura sulle nozioni che stanno alla base del realismo francese, per merito della mia insegnante di liceo, la professoressa Galasso, che c’ha tenuto davvero tanto a darci un po’ di basi letterarie, durante il biennio. Io ero uno studente svogliato e distratto, ma qualcosa si accese ugualmente, probabilmente per via di un remoto e vago interesse per i sonetti di Shakespeare, letti dopo aver terminato le scuole

Maggie's Farm termina la storia editoriale durata ben 16 anni

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E se un epitaffio dovesse raccontare questa nostra storia ne avrei uno breve pronto per noi. Avrei voluto scrivere di me sulla mia lapide: ebbi una lite d'innamorato col mondo e con l'universo dylaniano.  Dopo 16 anni di intensa attività il sito di Maggie's Farm chiude i battenti.  Vorrei pubblicamente ringraziare tutte le persone che in questi anni hanno partecipato e contribuito al suo strepitoso successo.  Ringrazio il gestore e curatore del sito, Mr. Tambourine Man, per la lunga ed estenuante sgroppata che ci ha concesso.  Per quanto mi riguarda, noi ci vedremo presto sulle mie creature:   https://bobdylanthestudioalbumsreview.blogspot.com/ e  https://maggiesfarms.blogspot.com/  Stay Hungry,  Stay Alive, Stay Tuned!  Dario Greco - MEME DI SITUAZIONISMO DYLANIANO & LE ORIGINI DEL MALE -

Amata solitudine, isola benedetta

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Torno indietro, solo con la mente, ma è già qualcosa, mi lascio trasportare dal ricordo e uso come mezzo per spostarmi (oltre alla memoria) il suono, la voce e gli strumenti che mi hanno accompagnato, lungo questo viaggio, per strada. Procedo fino al punto esatto dove mi trovo ora, in questa stanza, di fronte a questo laptop, che tengo acceso anche più del giusto, come estensione totalizzante della mia persona. Si dice che sono solo oggetti, forse è vero, ma da come una persona tiene una macchina, uno smartphone, e perché no, un computer portatile, puoi capire tante cose, forse anche troppe. E poi ci sono i feticci, quelle cose che devi portarti dietro, come l' inseparabile foto, ricordo di quando avevi tanti chili in meno, tanti, troppi capelli in più, ma anche una faccia da cazzo, quel ragazzino imberbe e impertinente, spavaldo e fiero. Ci sono io e questo immortale  Walkman Sony , dove come afferma  David Byrne  in  Come funziona la musica:  una volta indossate le cuffie è possi

Del perché stiamo morendo (dentro)

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Perché stiamo morendo dentro Something in the Air. C’è qualcosa nell’aria, diceva una vecchia canzone, che sta soffiando. E c’è qualcosa che sta succedendo adesso, ma che noi non vediamo. Siamo persi sui nostri iPad, siamo persi nelle nostre grigie esistenze. Aggiornamenti di status, aggiornamenti di sistema operativo. Ma ci cambiano le password e non riusciamo più ad entrare nel nostro personale codice del dolore. Abbiamo confuso il viaggio con la destinazione, la ricerca con lo scopo. Scegliamo. Viviamo. Svegliamoci. Viviamo in un’epoca post autentica. Post reale. E tutto viene scandito da una connessione wireless. Si è persa qualcosa tra l’invio e la ricezione dei dati, tra la macchina di carne e la nuova visione al silicio. Ottimo conduttore, pessimo compagno di strada. Possiamo forse tornare alla nostra reale natura. Smettere i panni dell’uomo cibernetico è di sicuro meno comodo, comporta dei sacrifici, ma non è impossibile.  Abbiamo ancora una tenue speranza di far sopravv

A pair of brown eyes - Omaggio a Shane MacGowan

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Grandi occhi nocciola Mi dispiace di aver fatto tardi, ma sono stato trattenuto. Questo mondo ormai non mi appartiene più. Non mi resta altro da fare che odiarlo. Ora il coprifuoco è quasi cessato e le sirene hanno smesso di suonare da un pezzo, eppure sono mosso da uno strano turbamento, mentre mi rispecchio nei tuoi grandi occhi nocciola. La stanza si restringe e i vestiti non c'è modo di farmeli stare in modo decente. Adesso tutti fanno finta che le cose stiano procedendo come al solito, ma io so che non è così perché sto osservando un mondo fatalmente vero. Tocca muoversi tra il sangue e la morte, sotto un cielo che urla vendetta. Sono stremato, senza un filo di speranza e un attimo di tregua. Ho smesso di respirare già da un pezzo, ma la sigaretta che ho in bocca continua ad ardere mentre mi perdo, per quest'ultima volta nei tuoi grandi occhi nocciola.  Il giudice forcaiolo ha assunto il comando e guida un manipolo di bastardi senza onore. Adesso nessuno ha la forza di met

Tangled up in Blues - Storie di vita On the Road

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Tangled up in Blues  - Storie di vita on the road   Era il 1975 e il sole del deserto dell'Arizona picchiava implacabile su Allan Walsh, giovane elettricista dal cuore di sognatore. La sua bottega, nel cuore di un piccolo paese polveroso, era il luogo dove si svolgeva la vita quotidiana di Allan. Tra cavi elettrici e attrezzi, egli coltivava un sogno segreto: diventare un grande cantautore e condividere il palco con i suoi eroi musicali: Willie Nelson, Johnny Cash e Merle Haggard. La sua vita trascorreva lentamente tra lampadine bruciate e circuiti da riparare, ma ogni notte, dopo il lavoro, Allan si ritirava nella sua stanza, imbracciava la sua chitarra e scriveva canzoni su grandi fogli di carta marrone. Sognava di suonare nei locali affollati, di vedere la gente cantare le sue canzoni, e, soprattutto, di condividere la scena con le leggende che aveva ammirato fin da ragazzo. Robert, un collega e amico di lunga data, viveva una vita più convenzionale. Sposato, con due fig

Attraverso il confine della solitudine

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Cerchi di comportarti come vogliono gli altri , ma è un tormento. Spigoli taglienti non smettono di ferirti. Fai del tuo meglio per restare a galla , ma a volte non basta. Ci sono momenti in cui tutto sembra deragliare. Non è un binario morto, ma la tua vita quotidiana. L'asse terrestre pare inclinato un altro po'.  Radicali mutamenti del clima minacciano le onde del pianeta. Caos ovunque ti giri, ma è la tua stanza, il tuo studio, la tua vita. Modus operandi che hai deciso di adottare per sentirti meno solo, per trovare accoglienza, al posto di degrado e desolazione. Tra pregiudizio e morte, fame e distruzione. Viene giù tutto come una valanga e tu resti intrappolato dentro, nonostante gli inutili sforzi per tentare di liberarti. Come quando in una notte inquieta ti rigiri in un letto sfatto e le coperte ti si stringono attorno agli arti ed è inutile dimenarsi.  Bisogna trovare la forza e il coraggio per destarsi completamente , pur nella consapevolezza che lì fuori è un gran